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Poesías >> República Dominicana >> Poesia

Percorsi

( di Riccardo Filosa)


Adesso che anche tu ormai sei guarita

Niente al mondo mi fa piú paura,

nemmeno le giravolte della vita.

Le luci dan colore a questa notte scura,

illuminano te che sei pulita,

che del mio male sei la cura.

A volte é difficile comprendere la sorte,

il perché i migliori amici se ne vanno

troppo giovani fra le braccia della morte.

Invece qui si beve, a Natale e Capodanno.

Ogni tanto arriva uno che ha le gambe corte

e che dice di sapere ció che gli altri non sanno.

Gioco ad esser grande ma mi riesce male,

sará che la mia testa non ne vuol sapere

di essere presente, di essere normale.

Di esser schiavo del lavoro, dei soldi, del potere,

di ascoltare le bugie dei professionisti,

di aver occhi e fare finta di non poter vedere.

Mentre c’é gente che nemmeno li ha mai visti

I miracoli del mondo, le sue meraviglie,

i suoi controsensi ed i suoi imprevisti

ma che sta bene uguale, anzi forse di piú

di tutti quegli altri che stanno a sudare

per un miliardo o due, come spesso fai tu.

Provo ad essere come mi vogliono,

ma mi riesce poco:

troppe cose ormai non mi sconvolgono.

Osservo al microscopio le mie mani

Che ne hanno stretto tante altre fino ad oggi

E mi accorgo solo adesso che rimani

Solo e triste se a qualcuno non ti appoggi

In qualche modo, uno qualunque.

Che ti serva a stare bene negli alloggi

Della malinconia, dove puo cader chiunque

Per un attimo, un bicchiere od una vita ,

che alla fine ,ubriaca, passerá comunque

scivolando via come sabbia fra le dita,

senza che ce ne accorgiamo,

senza essere in realtá la via d’ uscita.

Vado avanti in questa vita senza fili,

senza niente da capire, senza amici,

rimpiangendo nel mio cuore quei cortili

dove gridava impazzito un pallone,

si sbucciava il ginocchio un bambino,

cantavamo tutti la stessa canzone.

Se ci fosse qui Virgilio, chissá cosa

mi direbbe, arrivati a questo punto

Del mio viaggio surreale nella prosa;

mia madre mi consiglia “ hai bisogno di una sposa

almeno una, che ti ami veramente!”

mio padre é negativo, dice “sei pericolosa!

E poi si sa, che della vita tu non ci capisci niente!”

Quante voci, all’ improvviso é un melodramma

Che mi lascia totalmente indifferente.

Eppure quante volte ho giá chiamato amore

Questa vita che mi culla e mi castiga,

mi provoca e sopporta senza far rumore,

mi insegna come fosse la mia migliore amica,

mi lascia mille volte per poi innamorarmi ancora,

mi ama a modo suo, senza far fatica.

Rimbalzo, fra un tramonto ed una aurora

E cado sopra un cuore variopinto,

che non avevo visto fino ad ora.

Dal precipizio a volte m’ hanno spinto

Ma ho aperto le mie ali piú dorate

E dopo molti sforzi adesso ho vinto

Questa forza di gravitá,

i tuoi discorsi e le loro risate,

tutti i dubbi della mia giovane etá.

Ti trovo lí seduta ad aspettarmi,

paziente con il tuo sorriso in volto,

per donarmi tutto l’amore che puoi darmi.

Non mi chiedi se son giusto o orripilante,

se sono irriverente e esagerato,

testa dura, blasfemo ed incostante

e anche se lo sono mi sopporti,

questo é assai importante:

perció andró dove mi porti.

 

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