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LONDRA QUATTRO ATTENTATORI SUICIDI, SONO TUTTI BRITANNICI

LONDRA - Il capo dell' antiterrorismo la parola kamikaze non la pronuncia ma dalle sue parole, pesate e prudenti, emerge comunque il peggiore scenario possibile: a portare la morte a Londra sono stati quattro giovani musulmani britannici trasformatisi in attentatori suicidi.
Sei giorni dopo le quattro bombe - tre esplose nella metropolitana e una in superficie sull'autobus numero 30 - che hanno ucciso almeno 52 persone e ferito e mutilato centinaia di altre, Scotland Yard, grazie ad un lavoro paziente e meticoloso e alle immagini delle telecamere che sorvegliano la capitale, ha individuato i quattro "presunti" terroristi e ricostruito il loro viaggio verso la morte.

Tre sono partiti dal West Yorkshire, dall'area di Leeds dove c' é una vasta e perfettamente integrata comunità musulmana. Durante il viaggio in treno, o subito dopo l'arrivo a Londra, sono stati raggiunti dal quarto uomo. Una telecamera a circuito chiuso li ha ripresi poco prima delle 08:30 tutti e quattro insieme nella stazione di King's Cross. Lì si sono divisi ed ognuno è partito per la sua missione suicida.

Finora la polizia ha accertato con sicurezza la morte di uno solo di loro, probabilmente ad Aldgate, dove è esplosa alle 08:50 nella terza carrozza di un treno della Circle Line la prima bomba. Lo ha detto, leggendo una dichiarazione scritta ma rifiutandosi di rispondere alle domande dei giornalisti, il capo della squadra antiterrorismo Peter Clarke. Alla certezza che l'attentatore è morto nell'esplosione gli inquirenti possono essere arrivati in uno solo modo: tra i corpi maciullati di tante vittime innocenti, fra i brandelli di carne raccolti ad uno ed uno nell'inferno delle gallerie dagli esperti della scientifica è stato trovato anche un pezzo dell'attentatore.

Quanto agli altri, non è stato trovato ancora neppure un brandello di carne per poter dire con certezza che anche loro sono morti. Ma documenti ed effetti personali a loro appartenenti sono stati trovati sulle scene degli altri attentati. Di uno dei tre partiti da Leeds la famiglia poco dopo le 10:00 aveva segnalato la scomparsa. Effetti personali di quest'uomo - forse un ragazzo di 22 anni figlio di un commerciante di Leeds, forse proprio quel giovane dalla pelle olivastra che testimoni dicono di aver visto rovistare ansiosamente nella propria borsa prima dell'esplosione - sono stati recuperati fra le lamiere contorte dell'autobus numero 30 esploso a Tavistock square e dove sono morte tredici persone.

Documenti appartenenti ad un altro sono stati trovati sia ad Aldgate che ad Edgware road. Quelli del quarto infine sono stati recuperati sulla scena della bomba a King's Cross. E' stata forse proprio la denuncia dell'inconsapevole ed angosciata famiglia a portare gli investigatori sulla pista giusta. E questa mattina, dopo che i quattro erano stati identificati, agenti armati ed artificieri dell'esercito hanno compiuto un raid nelle loro case, case come tante altre, in anonimi sobborghi abitati da gente comune.

Per entrare in una delle abitazioni gli artificieri hanno fatto saltare la porta d'ingresso con un'esplosione controllata dopo aver sgomberato le strade circostanti ed evacuato circa 600 persone. Nel raid a Leeds è stata arrestata una persona, della quale non sono state rivelate le generalità, che è stata portata a Londra per essere interrogata.

Intanto a Luton, cinquanta chilometri da Londra, è stata trovata nel parcheggio della stazione ferroviaria un'auto sospetta, forse collegata con gli attentati, ha detto un portavoce della polizia. I treni sono stati deviati, la stazione é stata chiusa per ore. Infine gli artificieri l'hanno fatta saltare con un'altra esplosione controllata. L'indagine procede spedita, ma è ancora agli inizi, ha sottolineato Peter Clarke. "La situazione è molto complessa e non sarebbe appropriato da parte mia rispondere a domande su altri aspetti dell'inchiesta", ha detto il capo dell'antiterrorismo. Quindi nessuna informazione ufficiale sull'esplosivo, solo qualche indiscrezione riportata oggi dal Times. Le bombe sarebbero state costruite dalla stessa persona e con esplosivo militare proveniente dai Balcani.

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