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Colpevole o innocente?

- Che si fa? Si va alla riunione del Comites?
- Ma sí, dai, andiamo a ridere un po'!
- E poi non c' é mica da approvare lo Statuto?
- Tse! Per quello non c' é fretta! É passato solo un anno!

Non me ne voglia nessuno, ma a giudicare dai recenti eventi e dalle ultime pubblicazioni sul Corriere d' Italia questa potrebbe essere molto verosimilmente una conversazione fra due membri del Comites Domenicano. Due qualsiasi. Non importa se della stessa lista, se tutti e due della maggioranza o no.

Io non faccio parte del Comites, non mastico bene la politica, e non posso e non devo certo permettermi di criticare o giudicare persone che se stanno lí é perché gli elettori hanno deciso cosí con il loro voto.

Mi fermo invece a pensare. Per un attimo mi ricordo quando, giustamente un anno fa, c' era un entusiasmo da parte di tutti quasi palpabile, quasi che si potesse tagliare con un coltello. La preparazione delle liste, le tanto aspettate votazioni, gli altrettanti attesi risultati. Congratulazioni generali, strette di mano e pacche sulle spalle ovunque. Spumante. Poi , da parte di tutti, le promesse. Le solite della politica.

"Avremo un Comites efficiente, efficace, ordinato, capace, trasversale, bilaterale, puntuale, dinamico, veloce, pragmatico, discreto, pacifico,e chi piú ne ha piú ne metta, al servizio di tutti gli Italiani residenti nella Repubblica Domenicana".

Mica male come inizio. Peccato , peró, che qualcuno canterebbe " parole, parole, parole..." . Peccato, peró, che le promesse siano rimaste tali. Come spesso capita. Chissá se la voglia di fare, almeno allora, c'era veramente.
Qualcuno piú cattivo di me potrebbe dire che il Comites é un totale fiasco. Una botte che perde acqua da tutte le parti. Fortunatemente , peró, questo non é il suo articolo.

E poi cos'é il Comites? Sí, la sua definizione, spero, ormai la conosciamo tutti. Le sue supposte funzioni, i suoi supposti poteri e incarichi.
Ma, in realtá, il Comites cosa fa? Perché a parte quel gruppo di venti o trenta persone che piú o meno frequentano l' ambasciata , chi si accorge del Comites? Chi si rende conto della differenza fra quando non c' era, e adesso? Il cittadino comune, sente il cambio fra il prima e il dopo? Colui che non é tutti i giorni in consolato, che non ha internet per leggere il Corriere d' Italia. I connazionali che non vivono nella capitale, si accorgono del cambio?

Io miei dubbi ce li avrei. Credo che piú che altro l'opinione pubblica generale ( sempre che esista, sempre che a qualcuno di tutto questo importi qualcosa) sia orientata a pensare che questo Comites sta solo perdendo tempo, un bene preziosissimo che non puo' essere restituito né comprato con tutto l' oro del mondo. La maggior parte della gente si chiede perché ha votato, se é tutto un gioco per grandi o c'é davvero qualcosa di serio; soprattutto si aspetta risultati concreti su problemi reali, che ci sono e sono molti.

Con tutta la modestia del mondo e con voce sottile sottile, mi sia consentito di dare un consiglio, al Comites Domenicano e a tutti i membri che lo compongono: basta con i litigi personali. Basta avere sempre l'indice puntato contro qualcuno. Basta perdere tempo. C'é troppo da fare, e troppo poca voglia di fare. Il consiglio é di agire sempre nel bene della Comunitá. Comunitá che sarebbe certamente piú partecipe con una persona di prestigio eletta ad honorem a rappresentarla, forse ancor meglio di qualunque altro membro del comites. Comunitá che si aspetta nuove iniziative, eventi, feste, un calendario pieno di progetti. Rilancio del made in Italy nel territorio, commercio, salute, pensioni. Aspetta di essere sentita, meglio, ascoltata. Non é questo uno dei ruoli del Comites? É proprio vero che non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire.

Il desiderio é che le promesse vengano mantenute, le forze unite, le armi deposte. Il desiderio é quello di vedere presto un Comites nuovo, piú giovane ed agile, solido. Migliorato.

Per ultimo, concedetemi un istante di vanitá citando Shakspeare, per dire che se in certe occasioni si imparasse a valorare il silenzio, non si farebbe, come sovente capita, molto rumore per nulla.

Ricky Filosa

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